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Le aziende della carne, il riciclaggio del bestiame e i massacri in Amazzonia

La più grande delle aziende di carne al mondo, JBS, e la sua rivale, la Marfrig, sono coinvolte in uno dei più brutali massacri avvenuti nel Mato Grosso in tempi recenti

Il 19 aprile 2017 nove uomini furono assassinati in quello che divenne noto come il “massacro di Colniza“, nella foresta Amazzonica. Il 15 maggio 2017, i pubblici ministeri accusarono cinque uomini degli omicidi. Uno di essi, il mandante, Valdelir João de Souza, era un agricoltore che possedeva due compagnie di legname in terreni limitrofi. Tutti gli assassini facevano parte della banda nota come “quelli incappucciati”, gruppo paramilitare con legami con la JBS.

In un rapporto di Greenpeace del 2017, de Souza, oltre ad avere circa $ 150.000 di multe non pagate inviate da Ibama, l’agenzia ambientale brasiliana, era anche implicato nel “riciclaggio”. Questo comune processo “ripulisce” il bestiame di una fattoria con problemi ambientali, fornito a una certificata e poi rivenduto. Le aziende di carne, compresa JBS, non monitorano questi fornitori indiretti.

JBS e Marfrig si sono impegnate a non acquistare da aziende coinvolte nella deforestazione illegale in due accordi separati con Greenpeace e i pubblici ministeri brasiliani. Attualmente però la deforestazione illegale della foresta amazzonica non sta facendo altro che peggiorare. E le aziende di carne rimangono impunite.


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