Ennio Morricone

Ennio Morricone, la musica ai tempi di Karimov

Il 23 ottobre del 2011 un compositore e direttore d’orchestra come Ennio Morricone avrebbe potuto non salire sul palco del Palace of International Forums

Ogni anno a Tashkent, capitale dell’Uzbekistan, viene organizzato un festival culturale, finanziato da Gulnara Karimova, figlia dell’ex dittatore Islam Karimov.

Il regime di Karimov, deceduto nel 2016, è considerato tra i più spietati del mondo, insieme a quelli di Corea del Nord e Birmania. La figlia del dittatore, cuore del festival, è tutt’ora accusata di sfruttare più di 1 milione di bambini schiavo per la raccolta del cotone.

Attento all’insegnamento, il Maestro Ennio Morricone ricordava in un’intervista che in Italia “gli educatori usano metodi sbagliati“, preoccupandosi dello stato dell’educazione dei più piccoli. Continuava “in Germania ogni famiglia suona Bach con il flauto dolce e il pianoforte o addirittura il clavicembalo, cantando e leggendo gli spartiti. Quella è la vera nazione musicale, non l’Italia“. Certo in questo caso non si parla di nazioni musicali, ma di veri e propri regimi dittatoriali che fanno dei festival un mezzo utile per mantenere il controllo sociale.

Era l’ottobre del 2011 quando Ennio Morricone, Sting, Rod Stewart ed Eros Ramazzotti tennero concerti di grande attrattiva per il pubblico del festival di Tashkent. L’evento è considerato uno strumento di propaganda e consenso tutt’ora, sotto il governo di Shavkat Mirziyoyev, accusato di diverse violazioni dei diritti umani. Le accuse sono numerose e includono tratta di esseri umani, lavoro minorile e lavoro forzato.

Tornando al festival, non si creda che la musica, soprattutto se si parla di composizioni come quelle del Maestro Morricone, non abbia un impatto sulle persone. Che si tratti di azioni che mirano a consolidare un dato ordine politico, o di azioni che vogliono metterlo in discussione, la musica rimane uno strumento potente. È infatti in grado di influenzare sia intellettualmente che emotivamente l’essere umano. Se un dittatore riesce ad attrarre personalità di una certa levatura e fama internazionale, il grande pubblico ne avrà maggior rispetto.

Forse quel 23 ottobre del 2011 un compositore e direttore d’orchestra come Ennio Morricone avrebbe potuto non salire sul palco del Palace of International Forums.


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