Censura

Censura: un elenco dei film “inaccessibili”

Dai testi d’alchimia custoditi dalla Biblioteca d’Alessandria ai romanzi di Gabriel Garcia Marquez, il “rogo dei libri” è una pratica che ha attraversato l’intero corso della storia, fino a scagliarsi contro le scene erotiche di Fifty Shades of Grey.

Quella della biblioclastia è stata fin dagli albori della civiltà una pratica assai ricorrente e spesso promossa da autorità politiche o religiose. Una condotta legata al fanatismo ideologico, il più delle volte motivata da obiezioni, contingenze e convenienze morali, e spesso accompagna numerosi conflitti bellici.

Tra le prime testimonianze storiche di biblioclastia si ricordano in particolare gli eventi promossi dal primo imperatore della Cina Qin Shi Huang a partire dal 213 a.C., che, oltre al rogo di numerosi testi, portò alla persecuzione di altrettanti intellettuali, 460 dei quali furono sepolti vivi. Nemmeno 500 anni più tardi, nel 292 d.C. l’imperatore Diocleziano ordinò il rogo di tutti i libri di alchimia dell’enciclopedia di Alessandria, successivamente distrutta insieme a molti dei suoi testi, soltanto 300 anni più tardi per volere del generale ʿAmr ibn al-ʿĀṣ, comandante delle truppe arabe che avevano appena conquistato l’Egitto.
Mentre nel 1534, durante la rivolta di Münster, gli anabattisti davano fuoco a qualunque libro che non fosse la Bibbia, 9000 km più a ovest, in Messico, il vescovo cattolico Diego de Landa distruggeva la quasi totalità del patrimonio scritto maya e azteco.
La persecuzione di artisti e intellettuali, il rogo dei libri e la censura continuano per l’intero corso della storia, fornendoci ancora oggi esempi eclatanti come quello del gennaio 2015 quando l’ISIS bruciò oltre 2000 libri della grande biblioteca di Mosul tra cui alcuni di migliaia di anni fa. 

Dalla censura non ne è certo rimasto immune il cinema che, grazie anche al suo enorme potere di suggestione, ha spaventato fin dalla sua nascita i politici di ogni parte del mondo. Dal Brasile all’Australia, passando per Sud Africa e Cina, i film censurati di cui si ha memoria sono oltre 550. 
Si iniziò nel 1915 con la censura del celeberrimo The birth of a Nation di Griffith per razzismo, all’accusa di contenuti promiscui mossa nel ’71 contro A Clockwork Orange di Kubrick, fino al taglio di alcune scene di Hostel di Roth per eccessiva violenza… 


Ti consigliamo di leggere questo libro:

Questa non è propaganda di Peter Pomerantsev
Ordinalo su Macrolibrarsi

Leggi anche: “Via col vento è razzista: boicottaggio pro Black Lives Matter

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *