Negli ultimi mesi le misure di chiusura dovute alla pandemia da COVID-19 ci avevano fatto ben sperare per quanto riguarda la qualità dell’aria
La quantità di gas a effetto serra, in particolare di CO2 (carbon dioxide), effettivamente nell’aria, metrica cruciale per determinare la gravità del riscaldamento globale, ha appena toccato un record mai registrato prima.
Secondo le letture dello Scripps Institution of Oceanography e della National Oceanic and Atmospher Administration (NOAA), la quantità di anidride carbonica nell’atmosfera registrata a maggio 2020 è davvero preoccupante. La media supera le 417 parti per milione (ppm), valore mensile mai stato così alto che fa registrare un aumento anche rispetto al 2019, in cui le ppm a maggio erano 414,7.
Va ricordato inoltre che, dal 1958, anno a cui risalgono le prime misurazioni dirette di carbon dioxide, la quantità di questo gas serra nell’atmosfera terrestre è aumentata di quasi 100 parti per milione, circa il 31% in più rispetto a 62 anni fa. Ciò che è fondamentale, conclude Ralph Keeling, direttore del programma di monitoraggio del biossido di carbonio di Scripps, è “il cammino che intraprenderemo per uscire da questa situazione”.
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